Originaria dell’Asia minore, coltivata da un’infinità di anni, in origine il suo colore era decisamente diverso dal bell’arancio con la quale la conosciamo noi oggi, frutto di ripetute selezioni in campo.
Parliamo della carota ovviamente (Daucus carota L.) e del suo prezioso oleolito che se ne ricava. Un olio vegetale delizioso, molto aromatico e profumato, poco noto in verità, fonte naturale di antiossidanti assai preziosi per la pelle.
Proprio alla pelle assicura un eccellente apporto di beta-carotene, un carotenoide precursore della vitamina A, ideale per preservarla in salute da eventuali danni causati dagli agenti esterni e contrastare il naturale processo di invecchiamento cellulare.
Un olio vettore che in questo periodo ci aiuta come pochi altri a preparare la pelle al sole. Utile prima al fine di proteggere ed attivare l’abbronzatura, utile dopo per prolungarne il colorito, lenire e idratare una pelle esposta al sole.
Rappresenta senza dubbio un ingrediente dermocosmetico molto ricercato nei prodotti solari e doposole. L’olio di carota aiuta la crescita e la riparazione dei tessuti, mantiene la pelle giovane e morbida.
Come altri oli vegetali, anche l’olio di Carota rappresenta un eccellente vettore per gli oli essenziali
Come tutti gli oleoliti e gli oli vegetali propriamenti detti anche l’oleolito di carota si presta a veicolare i nostri amici essenziali. Al ritorno dal mare, dopo la doccia su pelle ancora umida e calda, applica un cucchiaio di oleolito di carota + 4 gocce di olio essenziale di Frankincenso veicolate al suo interno, apporterai profondo nutrimento ad una pelle provata dai raggi solari.
Ricorda. Come tutti i macerati oleosi, l’olio vegetale neutro utilizzato per macerare la materia prima di partenza può variare di marca in marca. Questa differenza si ripercuote inevitabilmente anche sul prezzo finale dell’oleolito! Più prezioso e costoso sarà l’olio neutro impiegato, maggiore sarà il prezzo finale dell’oleolito.
Post Scriptum. Sapevate che di questo ortaggio è stato recentemente sequenziato l’intero genoma??? La conoscenza del suo DNA è riuscita a spiegare come l’uomo sia riuscito nel tempo, addomesticandola, a modificarne le proprietà. La selezione delle specie colorate infatti è avvenuta unicamente ad opera dell’uomo. In origine il suo colore era molto lontano dall’arancione, e questo evento è più che ragionevole in Biologia dato che la funzione primaria dei coloranti naturali è quella di trasformare la luce solare in energia, abilità non particolarmente utile ad un ortaggio che cresce sotto terra.
Post Post Scriptum. Attenzione a non confonderlo con l’olio essenziale di Carota che invece estraiamo dai semi 😉