Correvano i primi anni del 2000 quando uno studio pubblicato dall’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) informava i consumatori sulla possibile tossicità di un costituente chimico presente non soltanto nel Finocchio, ma anche nel Basilico.
Il presunto costituente chimico sotto accusa era l’estragolo, un fenilpropanoide, chiamato anche metil-cavicolo. Ma iniziamo dal principio e tentiamo di fare un po’ di chiarezza. Dato che in Aromaterapia l’estragolo è uno dei costituenti principali dell’olio essenziale di Dragoncello, mentre in misura inferiore questo fenilpropanoide costituisce formulazione in molti più oli essenziali (Finocchio, Basilico, Anice, Pino, ..). Dobbiamo pertanto preoccuparci?? Oli essenziali ricchi in estragolo vanno evitati completamente?
Quell’anno e gli anni a seguire fu un via vai di titoli allarmistici, nonché anche decisamente fuori luogo dato che i livelli di Estragolo riscontrabili nei cibi sono quanto mai bassi. Ed ecco spuntar fuori “Neonati: non sempre le tisane sono un toccasana!”, “Le tisane di Finocchio sono cancerogene?”, fino ad arrivare a titoloni quali “Pesto cancerogeno?”. Perché si sa, gli allarmismi soprattutto quando ci toccano a tavola fanno follower!
C’è da dire che già nel 2001 l’Agenzia europea del farmaco, aveva classificato l’estragolo come sostanza potenzialmente cancerogena e genotossica, ovvero in grado di legarsi al DNA e di alterarlo. Questo portò alla messa al bando dell’Estragolo come additivo alimentare. Quello che l’INRAN fece in seguito fu tentare di misurare quantitativamente la concentrazione di Estragolo in prodotti destinati al consumo umano, come le tisane al Finocchio appunto. Dai risultati di quelle ricerche emersero valori al di sopra di quelli che erano i parametri di Sicurezza.
L’Estragolo in Aromaterapia perché qui i Numeri Cambiano!
Ma torniamo al nostro Estragolo negli oli essenziali, perché in Aromaterapia le cose cambiano dato che, come sappiamo bene, queste miscele vegetali sono tra le più concentrate ritrovabili in Natura. Pertanto qui i numeri variano, ed anche sensibilmente! Dobbiamo allora preoccuparci quando maneggiamo oli essenziali ricchi in Estragolo?
In Aromaterapia e nello specifico quando ci occupiamo di un olio essenziale ciò che cattura la nostra attenzione sono i suoi costituenti chimici predominanti, per continuare con l’esempio del Dragoncello appunto l’Estragolo. Ma l’olio essenziale di Dragoncello non è Estragolo puro e basta! Abbiamo ad esempio monoterpeni, cumarine, e tutto quello che potremo definire “il resto” della sua costituzione biochimica. Ora, come spesso accade in Aromaterapia è proprio la presenza «di quel tutto il resto» a conferire a quell’olio una maggiore tollerabilità nonché una unicità tutta sua!
Una delle principali incongruenze infatti risiedeva proprio nel fatto che ciò che venne preso in considerazione nello studio in questione fu il principio attivo puro ed isolato, ottenendo così risultati per nulla paragonabili alla realtà dei fatti in Natura, e a quello che definiremo il Fitocomplesso del Finocchio in sé, dove oltre all’Estragolo sono presenti antiossidanti, anetolo, flavonoidi, solo per citarne alcuni! Esattamente come sopra, quando discorrendo dell’olio essenziale di Dragoncello parlavamo dell’Estragolo nonché di tutto il “resto”!
Siamo davanti al più tipico degli errori che a volte avviene quando la Scienza tenta di approcciare alla Natura, numeri alla mano: quello di non comprenderla nella sua totalità, o per meglio dire in questo caso, nel suo FITOCOMPLESSO!
Dunque, come ci regoliamo con l’Estragolo e gli oli essenziali che lo contengono?
Io credo che come spesso capita, l’inesperienza possa essere molto più pericolosa dell’estragolo in sè. E l’Aromaterapia non fa eccezione! Mi spiego meglio. Affermare che un ritrovato è naturale, non equivale certamente a dire che quel ritrovato sia sicuro. Pertanto anche in questo campo occorre molta esperienza e studio della materia. Anche un innocuo olio essenziale di Limone può diventare pericoloso se usato male!
Pertanto informiamoci sempre prima dell’utilizzo di un olio essenziale e diffidiamo dal Fai Da Te, perché anche dietro gli estratti più nobili e preziosi che la Natura ci ha donato, come sono gli oli essenziali, può celarsi l’insidia. Ovvio che utilizzato male, un olio essenziale di Dragoncello possa risultare pericoloso e tossico per l’organismo, ma utilizzato impropriamente!
Prestiamo certamente attenzione a quegli oli essenziali ricchi in estragolo! Questo significa: Limitiamo il loro consumo all’esigenza specifica come d’altronde sarebbe sempre opportuno fare, utilizziamoli sempre in sinergia ad altri oli essenziali o ad oli vegetali vettori nella minima quantità necessaria, mai puri! Non assumiamoli mai in maniera continuativa nel tempo, evitiamone assolutamente l’impiego in donne in gravidanza o bambini. E quando possibile, preferiamo altri oli essenziali dall’azione similare, ma meno ricchi in Estragolo.
Queste precauzioni non vogliono significare in maniera assolutistica: l’olio essenziale di Dragoncello è tossico. Tutti gli oli essenziali, chi più chi meno, sono tossici quando usati male. Sono concentratissimi pertanto dobbiamo SEMPRE prestare attenzione e cautela quando li utilizziamo.
Quali Sono gli Oli Essenziali Maggiormente Ricchi di Estragolo?
L’olio essenziale maggiormente ricco in Estragolo è senza dubbio l’olio essenziale di Dragoncello, dove l’Estragolo può arrivare a costituire fino all’80% della sua composizione chimica (la concentrazione di Estragolo può variare ovviamente a seconda dell’olio essenziale di Dragoncello esaminato). Di Estragolo è altrettanto ricco anche il Basilico e il Finocchio, seguono in misura minore altri oli essenziali come ad esempio un Pino piuttosto che un’Anice, dove però le concentrazioni di Estragolo si assestano a livelli veramente molto più bassi (<10%).
E Per Quanto Riguarda le Tisane al Finocchio con le Quali Avevamo Aperto l’Articolo?
Gli autori della ricerca espressero le loro preoccupazioni circa l’utilizzo delle tisane al Finocchio in bambini nei primi mesi/anni di vita. In verità qualsiasi mamma sa bene quanto questi preparati solubili destinati ai lattanti siano praticamente inutili e anche sconsigliati nei primi mesi di vita di un bimbo. Un concentrato zuccherino assolutamente evitabile. Proprio quei primi mesi di vita nei quali tra l’altro qualsiasi altra bevanda diversa dal latte materno potrebbe interferire con il buon avvio dell’allattamento al seno.
Da anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel promuovere l’allattamento esclusivo al seno fino ai 6 mesi, sconsiglia la somministrazione di acqua o tisane ai neonati. Le cautele dell’EFSA ed EMEA sono dunque pienamente condivisibili se facciamo riferimento all’uso dell’estragolo come additivo alimentare o come sostanza chimica isolata e presa a sé, lo diventano molto meno quando parliamo di estragolo come naturale componente di alimenti e bevande destinate agli adulti nella loro totalità!