Originaria del MESSICO, la VANILLA PLANIFOLIA è un’ORCHIDEA. Gli Aztechi erano soliti chiamarla “tlilxochitl” e la raccoglievano dalla foresta per aromatizzare la loro bevanda a base di cacao. Fino al XVIII secolo il Messico ne detiene il MONOPOLIO ASSOLUTO. Ogni tentativo di riprodurla in altre aree del globo falliscono miseramente. E questo perché fino al XIX secolo si ignorava il ruolo cruciale svolto da un’APE, del genere MELIPONA, per la fecondazione e la produzione del frutto.
In Europa quando la Vaniglia arrivò ne scaturì una vera e propria infatuazione. Sfuggire al suo profumo e al suo aroma era probabilmente cosa impossibile, come lo è ancor oggi d’altronde. Particolarmente amata alla corte di Francia, 𝗥𝗲 𝗹𝘂𝗶𝗴𝗶 𝗫𝗜𝗩 farà di tutto per introdurla nell’isola della Riunione, al tempo denominata Isola di BOURBON, ma ogni tentavo fu vano.
Nel 1841 la svolta! Un giovane schiavo di soli 12 anni, EDMOND, escogita per gioco una tecnica per l’impollinazione MANUALE della Vanilla planifolia (tecnica peraltro ancora in uso oggi!), rendendone così possibile la produzione al di fuori del Messico. Questa scoperta fu talmente importante da far guadagnare al giovane l’utilizzo di un cognome, privilegio solitamente negato agli schiavi. EDMOND, diventerà dunque da questo momento in poi EDMOND ALBIUS, ovvero “bianco”, in riferimento al colore del fiore.
L’isola di Bourbon diventa in breve tempo il primo centro “𝘃𝗮𝗻𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗼” del pianeta. Siamo in pieno XIX secolo. Saranno in seguito gli stessi coltivatori della Riunione a introdurre nel 1880 in MADAGASCAR la coltivazione della Vaniglia.
Una raccolta difficile e preziosa quella della Vanilla planifolia
Anche oggi che sappiamo come impollinare artificialmente questo fiore, il modo in cui lo si fa racchiude in sé qualcosa di straordinario. 𝗢𝗴𝗻𝗶 𝗳𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗿𝗶𝗺𝗮𝗻𝗲 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝟮𝟰 𝗼𝗿𝗲! 𝗘 𝘀𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗹𝗹𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼, 𝗮𝗽𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗲 𝗺𝘂𝗼𝗿𝗲. Per questo motivo i coltivatori di Vaniglia devono controllare quotidianamente la pianta giunta a maturazione.
In Aromaterapia dai suoi baccelli si estrae in alcol l’ESSENZA, ricca in VANILLINA, un’ALDEIDE AROMATICA responsabile del suo profumo. Un qualcosa di straordinario da raccontare e da raccontarsi. Quella stessa poesia olfattiva che un tempo conquistò l’Europa intera. Gocce preziose, dolci, calde e sensuali, che sussurrano al tuo orecchio: “𝔸𝕞𝕒 𝕥𝕖 𝕤𝕥𝕖𝕤𝕤𝕠. ℙ𝕖𝕣𝕕𝕠𝕟𝕒 𝕥𝕖 𝕤𝕥𝕖𝕤𝕤𝕠. 𝕊𝕚𝕚 𝕗𝕖𝕕𝕖𝕝𝕖 𝕒 𝕥𝕖 𝕤𝕥𝕖𝕤𝕤𝕠. 𝕀𝕝 𝕞𝕠𝕕𝕠 𝕚𝕟 𝕔𝕦𝕚 𝕥𝕣𝕒𝕥𝕥𝕚 𝕥𝕖 𝕤𝕥𝕖𝕤𝕤𝕠 𝕕𝕖𝕗𝕚𝕟𝕚𝕤𝕔𝕖 𝕚𝕝 𝕞𝕠𝕕𝕠 𝕚𝕟 𝕔𝕦𝕚 𝕘𝕝𝕚 𝕒𝕝𝕥𝕣𝕚 𝕥𝕣𝕒𝕥𝕥𝕖𝕣𝕒𝕟𝕟𝕠 𝕥𝕖.” (Cit.)